È da un bel po’ di tempo che manco da queste pagine e, sinceramente parlando, mi manca scrivere sul blog e mi manca lo scambio di pensieri con voi e gli altri amici blogger, per non parlare dell’invio della newsletter 🙁
In verità, in tutti questi mesi non ho scritto e per diverso tempo ho cucinato giusto per la sopravvivenza, ma… finalmente ho un po’ più di tempo per mettere in tavola (e mangiare) qualcosa di discreto ^_^ quindi ho anche ricominciato a fotografare più spesso, con grande gioia della mia cara macchina e dei miei obiettivi 😀 e non dimentichiamoci del boyfriend, of course!
Avete passato una bella Pasqua? Spero proprio di sì! ^_^
Per ricominciare, ho scelto un dolce…un Signor Dolce! In effetti, se c’è una categoria che non langue da queste parti è proprio quella dei desserts :’D
In verità, avrei anche diversi piatti salati da pubblicare, ma non ho trovato modo migliore di questo per riprendere a scrivere ed a parlare con voi.
Oggi parliamo di Babà. Quest’ultimo è uno dei miei dolci preferiti insieme alla sfogliatella (secondo voi, è più buona la riccia o la frolla?) ed alla divina Cassata!
Questo è anche un dolce che ho fatto diverse volte in questi anni, sempre così, con i suoi strati ben farciti ed invitanti…quasi come una torta che viene vestita a festa per essere presentata a Buckingam Palace! 😀
La storia del Babà è molto interessante.
Immaginate di essere nel 18° secolo. Stanislao Leszczinski, re di Polonia, perse il trono e gli fu conferito il titolo di Duca di Lorena.
“…due giorni su tre al “povero” ex sovrano veniva servito il “kugelhupf”, un dolce tipico di quel territorio, fatto di con farina finissima, burro, zucchero, uova e uva sultanina. All’impasto veniva aggiunto lievito di birra, fino ad ottenere una pasta soffice e spugnosa. Stanislao il kugelhupf non lo poteva soffrire. Non che fosse cattivo: ma era, come dire, un po’ fesso, privo di personalità. E poi era asciutto, ma così asciutto che si appiccicava al palato. E non gli piacque nemmeno quando fu bagnato con una salsa di vino Madera, zucchero e spezie. Spesso non l’assaggiava nemmeno.”
“Un giorno Stanislao, che aveva già ingollato vari bicchierini di rhum, si accorse di avere una gran voglia di un buon dolce. Di qualcosa di veramente speciale. Perciò, quando il suo maggiordomo gli piazzò sotto il naso l’ennesima porzione di Kugelhupf, l’allontanò rabbioso.Poi impadronitosi del piatto che il servitore teneva timoroso tra le mani, lo scagliò sulla tavola, lontano da sé.
Il piatto terminò la sua corsa contro la bottiglia di rhum posata lì accanto, e la rovesciò. Prima che qualcuno potesse intervenire a risollevarla, il liquore aveva completamente inzuppato il kugelhupf.
Sotto gli occhi ancora corrucciati di Stanislao ebbe luogo una straordinaria metamorfosi: la pasta lievitata dell’insipido dolce lorenese, per solito di colore giallastro, assunse rapidamente una tonalità calda, ambrata, e un profumo inebriante comincò a diffondersi intorno.
Nella sala da pranzo c’era un silenzio che si sarebbe potuto tagliare col coltello. Invece Stanislao, sotto lo sguardo stupefatto della servitù, sollevò il cucchiaino d’oro (la mano gli tremava un po’), prelevò qualche frammento di questa Chimera: di quest’ibrido che si era materializzato sotto i suoi occhi, e lo portò alla bocca.
Quel che provò lo sappiamo. Lo abbiamo provato tutti la prima volta che lo abbiamo assaggiato il babà. Perché nessuno può dimenticare il primo istante in cui si è trovato faccia a faccia con Lui (nessuno, tranne i napoletani: in genere, per loro questo momento arriva quando sono troppo piccoli per ricordarsene).
Fu questa, una giornata memorabile per l’umanità.
All’invenzione casuale del dolce inventato dal Re polacco tra le brume della Lorena: mancava il nome. Fu sempre Re Stanislao a dedicare questa sua creazione ad Alì Babà, protagonista del celebre racconto tratto da “ Le Mille e Una Notte”. Libro che il sovrano amava leggere e rileggere nel suo lungo soggiorno a Luneville .
Il babà da Luneville arrivò presto a Parigi,alla pasticceria Sthorer. Qui in tanti lo conobbero e lo apprezzarono. A portarlo successivamente a Napoli,dove assunse la forma definitiva assai caratteristica (quella di un fungo) furono i “monsù”, chef che prestavano servizio presso le nobili famiglie napoletane.
E da allora il babà elesse Napoli a proprio domicilio stabile. Un’ultima considerazione: nella cucina napoletana esiste più d’un dolce che – per il suo sapore – “po’ ghì annanz’o Rre”: può essere presentato al re. Ma il babà è l’unico dolce che dinanzi al Re non c’è andato: c’è nato.
P.S.: I progetti utopistici di Re Stanislao si realizzarono in pieno: di fronte a una guantiera di babà tutte le controversie si appianano, e la Pace e la Concordia regnano sovrane.
Un grande sapore ha sempre la meglio sui dissapori: grandi o piccoli che siano…[tratto da baba.it]”
Insomma, la storia della cucina è sempre affascinante e bellissima…ed assaggiare ciò di cui parla è ancora più emozionante, specialmente se si tratta di un babà come questo 😀
Per dovere di cronaca, vi dico che la ricetta dell’impasto è quella di Tinuccia, che ho trovato sul blog di Paoletta, e che ho riprodotto già diverse volte… lei dice che questa ricetta prevede un procedimento più breve di quella classica, ma vi assicuro che il risultato è superlativo, veramente buonissimo!
Per renderlo ancora più speciale, l’ho farcito con una mousse al cioccolato, crema pasticcera ed amarene.
Fate come meglio preferite, ma provate questa ricetta, non ve ne pentirete! ^_^
il Babà
Ingredienti
- Per l'impasto
- 300 gr. farina manitoba
- 75 gr di burro ammorbidito
- 4 uova
- 2 tuorli
- 18 gr di lievito di birra
- 1 cucchiaio di zucchero
- 2 prese di sale
- Sciroppo
- 375 g di zucchero
- 1/2 l di acqua
- rum q.b.
- la farcitura
- - per la crema pasticcera:
- 60 gr di farina
- 90 gr di zucchero
- 1 tuorlo d’uovo
- 500 ml di latte
- la scorza di un limone biologico
- 1 confezione di amarene sciroppate
- Per la mousse al cioccolato
- 350 gr di cioccolato fondente
- 5 uova
- 75 gr di burro
- 2 cucchiai di zucchero
- panna montata a piacere
Procedimento
- Sciroppo
- Sciogliere lo zucchero nell'acqua e lasciare bollire per 5 minuti. Versare questo sciroppo tiepido in una bottiglia da litro ed aggiungere rum fino a completare il litro.
- La crema
- Sbattete il tuorlo con lo zucchero ed a parte, riscaldate leggermente il latte.
- Unite poco alla volta la farina al composto di zucchero e uova, aggiungendo poco alla volta anche il latte. Mescolate bene, in modo da evitare la formazione di grumi!
- Tagliate la scorza del limone, evitando di prelevare anche la parte bianca – amarognola -, e mettetela in pentola insieme al resto.
- Ponete su gas medio – basso, mescolando in continuazione, fino a che la crema non addensa.
- Versatela in una terrina a raffreddare e ponete da parte.
- Lavorare per 5 minuti 75 gr di burro con zucchero e lievito sbriciolato. Aggiungere le uova e la farina. Dopo una prima mescolata versare il sale. Lavorare l'impasto per 30 minuti con fruste elettriche col gancio o per 20/25 minuti con l’impastatrice, l’importante è che l’impasto venga bene incordato.
- Ungete lo stampo che avrete scelto con del burro.
- Con le mani altrettanto ben unte di burro, prendere l'impasto, arrotolatelo su se stesso e ponetelo all'interno dello stampo.
- L'impasto deve arrivare fino a circa 1/3.
- Nel mettere l'impasto nello stampo, ricordate che la parte liscia della palla andrà rivolta verso la superficie dello stampo, quindi verso l'alto. In questo modo, lievitando formerà una cupoletta tonda e liscia. Lasciate lievitare l’impasto nello stampo per circa 2 ore in luogo tiepido e asciutto ed infornate quando l'impasto sarà arrivato al bordo dello stampo o poco più sopra.
- Infornate a 180-200° per 20 - 30 min (se la cupola tende a scurirsi troppo, coprite con carta d'alluminio).
- Per bagnarli, versare lo sciroppo appena intiepidito in una ciotola e affogatevi il babà. Lasciatelo dentro un po' fino a che non avrà assorbito lo sciroppo.
- Con delicatezza strizzate. Lasciatelo riposare anche un'oretta prima di procedere con la farcitura.
- Per farcirlo, dopo aver portato a termine la procedura indicata, fate due incisioni e tagliatelo come da fotografia.
- Farcite un piano con la mousse al cioccolato e l'altro con crema ed amarene.
- Infine decorate il babà con ciuffetti di crema pasticcera o panna montata e decorate con le amarene.