Si trattava di un tasting panel, riguardante il Chiaror Sul Masso, un nuovo vino, la versione spumantizzata del Timorasso Brezza d’Estate.
Per farvi capire bene di che tipo di vino stiamo parlando, vi lascio un attimo alla descrizione tecnica del suo creatore:
“Chiaror sul Masso è un vino spumante Brut da uve Timorasso della vendemmia 2008 e sviluppa un tenore alcolico del 13% Vol.
L’uva è stata vendemmiata in due tempi, la prima parte a fine agosto, la seconda a fine settembre 2008
Entrambe le masse hanno subito estrazione a Freddo (Prefermentativa) per circa 48 ore in vasche di acciaio a temperatura controllata
La fermentazione è partita spointaneamente a bassa temperatura ed ha proseguito per circa 3 settimane lentamente
Ha mantenuto la permanenza sulle fecce fini fino all’Aprile 2009, quando poi il vino si è chiarificato per sedimentazione.
La rifermentazione ha proceduto per circa un mese in autoclave, secondo il metodo Martinotti lungo al termine del quale, si è proceduto a microfiltrazione in acciaio alla fine di agosto 2010.
Chiaror sul Masso è stato imbottigliato il 28.08.2010 e ne sono state prodotte 3780 bottiglie […] “
Per quanto mi riguarda, posso descrivervi le sensazioni che mi ha trasmesso questo vino: ha una forte carica che si denota immediatamente, al primo sorso… non è un vinello leggero, ma piuttosto un vino con del carattere, frizzante, ed una certa alcolicità.
Lascia in bocca una bella freschezza ed un leggero sentore fruttato che mi ha ricordato il sapore delle pere molto mature.
Ho preferito abbinarlo ad un primo di pesce, dove spicca la delicatezza del patè di palamita vitalizzato da un accenno di rosamarina piccante ed addolcito dai datterini confit: questo vino armonizza molto bene nell’insieme, senza sovrastare nessun sapore, nè tantomeno essere a sua volta sovrastato.
A me è piaciuto molto degustarlo così e soprattutto, creare un’armonia tra un piatto che richiama la cucina mediterranea ed alcuni tra i sapori più pregiati calabresi ed un vino proveniente dalle uve del Timorasso, vitigno raro a bacca bianca, coltivato sui Colli Tortonesi.
Una nota vorrei spenderla per l’estetica della bottiglia e l’etichetta, nello specifico: molto evocativa l’immagine del vitigno e dei massi illuminati dalla luna, ma soprattutto l’estratto della poesia del Leopardi con riferimento al chiarore della sorella del sole….davvero una bottiglia d’effetto!
Spaghetti alla chitarra con Patè di Palamita, Rosamarina piccante e Datterini confit
Ingredienti
per 4 persone
- 320 gr di Spaghetti alla chitarra di Gragnano (Garofalo)
- 1 spicchio d’aglio
- 1 vasetto di Rosamarina piccante
- olio evo
ed inoltre:
Ingredienti:
- 420 gr di Palamita fresca (circa 260 gr di polpa cotta)
- olio evo 150
- capperi 10 gr
- 1 peperoncino piccolino
- 3 rametti di prezzemolo
- sale
- aglio
Frullare tutti gli ingredienti con la polpa del pesce e mettere da parte.
* eventualmente, può essere conservato in frigorifero fino a 3 giorni.
Ingredienti:
- pomodorini datterini
- olio evo
- alcune foglioline di menta fresca sminuzzate
- sale
- pepe
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1 spicchio d’aglio tritato finemente
Condirli con olio, sale, pepe, la menta sminuzzata, lo spicchio d’aglio e lo zucchero. cuocere in forno per 50 minuti o fino a che non sono raggrinziti e confettati.
Preparazione
In una padella versare 6 cucchiai di olio evo e far imbiondire delicatamente uno spicchio di aglio.
Togliere l’aglio e versare 1 cucchiaino di rosamarina piccante per ogni commensale.
Versare il patè di palamita e far uniformare i sapori.
Scolare la pasta e versarla nel condimento, in padella. Mantecare bene ed impiattare.
Rifinire il piatto con 1 cucchiaino di rosamarina piccante ed alcuni pomodorini confit.
English version will come soon 🙂