Ok, qualcuno di voi starà pensando:”Oggi cibo per pennuti???” 😀
E’ quello che disse mio padre la prima volta che vide in cucina questo cereale ed in effetti il mio canarino, ne sono certa, avrebbe gradito molto la strana poltiglia che bolliva in pentola…
Il miglio è stato un acquisto di prova al negozio biologico: di solito i miei acquisti bio, si riducono ai cerali base soprattutto (orzo, farro, riso o cuscus integrale, ecc.), ma anche semini o qualche farina (di segale, soprattutto). Quel giorno invece presi anche il miglio, convinta che sarei riuscita ad utilizzarlo tranquillamente come gli altri cereali…ed invece no, purtroppo!
Era un cereale che non riusciva a conquistarmi per niente…
La ragazza del negozio però, mi suggerì un modo per cucinarlo e cioè in polpette… polpette??? dissi io. Ebbene sì, rispose lei:
“Lava bene 200 gr di miglio.
Poni sul gas un pentolino con dell’acqua (il doppio, in peso, del miglio), portala ad ebollizione e versaci dentro il miglio, sala leggermente e lascia cuocere per 20 minuti circa*.
Intanto, affetta 200 gr di zucca e cuocila in forno preriscaldato a 180° fino a che non diviene morbida.*
In una terrina unisci quindi il miglio cotto, la zucca schiaccata con una forchetta e 50 gr di formaggio grattugiato (parmigiano o quello che preferisci).
Infine formi delle polpettine, le schiacci leggermente, ed inforni a 180° per 15 minuti circa o fino a quando non assumeranno un bel colore dorato“.
La ricetta è semplicemente questa.
Il miglio continua a non essere una mia grande passione, ma queste polpettine sono proprio buone 😀
Nota
La zucca: potete anche grattugiarla molto sottilmente ed inserirla cruda nel composto invece di cuocerla in forno, ma non vi saprei indicare i tempi di cottura successivi delle polpette…credo comunque che siano sempre gli stessi o al massimo 5 minuti in più!
Se volete, potete anche friggerle…si fanno in entrambi i modi 🙂
La cottura: la ragazza mi disse anche che lei spesse volte, cucinava il miglio e la zucca (se la inseriva cotta) dalla sera prima e poi, il giorno dopo, quando rientrava a casa dal lavoro, univa tutto ed in quattro e quattr’otto faceva le sue polpette 🙂