In questi ultimi mesi Pellegrino Artusi è divenuto una presenza costante nelle mie giornate, un “caro” amico sempre vicino, potrei dire… 🙂
Del perchè magari ve ne parlerò prossimamente, per ora preferisco parlarvi di questi deliziosi biscotti.
Nel leggere La Scienza in cucina si avverte che essa contiene non solo ricette e fatterelli, ma anche e soprattutto, l’anima del suo autore. Parla sì di ricette, ma soprattutto di vita!
E’ un libro vivo, vitale, che rapisce dalla prima all’ultima parola, merito non solo di ciò che è realmente il suo contenuto, ma soprattutto di ciò che l’Artusi vuole trasmettere e cioè un’anima patriottica, fiera di trovarsi in un’Italia unita, che cerca in tutti i modi di aiutare il popolo a sentirsi parte integrante di questa nuova Nazione.
L’aver voluto unire l’Italia a tavola la dice lunga su questo argomento, ma l’innovazione è stata anche quella di aver voluto raccogliere il sapere della gente, ciò di cui era composta la sua quotidianità .
E’ un libro vivo, vitale, che rapisce dalla prima all’ultima parola, merito non solo di ciò che è realmente il suo contenuto, ma soprattutto di ciò che l’Artusi vuole trasmettere e cioè un’anima patriottica, fiera di trovarsi in un’Italia unita, che cerca in tutti i modi di aiutare il popolo a sentirsi parte integrante di questa nuova Nazione.
L’aver voluto unire l’Italia a tavola la dice lunga su questo argomento, ma l’innovazione è stata anche quella di aver voluto raccogliere il sapere della gente, ciò di cui era composta la sua quotidianità .
Quelle contenute al suo interno sono tutte belle ricette, fattibili, utili…ma soprattuto molto gustose!
Oggi protagoniste sono le pastine pel tè: si tratta di semplici biscottini adatti al tè delle cinque, delicatamente piacevoli e molto veloci da realizzare.
E’ una ricetta utile anche per il riciclo degli albumi sempre in avanzo 😉
Le Pastine pel Thé dell’Artusi
 “Mistress Wood, un’amabile signora inglese, avendomi offerto un the con pastine fatte con le sue proprie mani, ebbe la cortesia, rara nei cuochi pretenziosi, di darmi la ricetta che vi descrivo, dopo averla messa alla prova”
- Farina d’Ungheria o finissima, grammi 440
- Farina di patate, grammi 160
- Zucchero a velo, grammi 160
- Burro, grammi 160
- Due chiare d’uovo
- Latte tiepido, quanto basta
Formate un monticello sulla spianatoia con le due farine e lo zucchero mescolati insieme.
Fategli una buca in mezzo, collocateci le chiare e il burro a pezzetti e, colla lama di un coltello prima e con le mani dopo, servendovi del latte, intridetelo e lavoratelo mezz’ora circa per ottenere un pastone piuttosto tenero.
Tiratelo col matterello in una sfoglia della grossezza di uno scudo (3 mm circa, ndr), tagliatela a dischi rotondi, come quello del n. 7 (6 cm circa, ndr), bucherellateli con le punte di una forchetta e cuoceteli al forno o al forno da campagna in una teglia unta col burro. Con sola mezza dose della ricetta se ne ottengono assai.
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E con le parole del caro Pellegrino (Artusi 🙂 vi lascio al primo weekend di Primavera! 😀