Lo so lo so, vi avevo detto che avreste potuto seguire ciò che avrei fatto al Salone del Gusto, su facebook e twitter, ed invece poi non vi ho aggiornati più di tanto…chiedo perdono, ma la tecnologia mi ha abbandonato sul più bello, purtroppo, quindi grazie per la pazienza! 😀
Il Salone del Gusto è così interessante, che è davvero difficile riassumere in breve la dimensione in cui ci si ritrova da un momento all’altro.
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Il mio primo giorno, sabato, è stato dedicato ai produttori piemontesi, attraverso un tour organizzato dalla Regione Piemonte, nell’ambito delle attività Biteg (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico).
Interessantissimo sentir parlare Fulvio del Mulino Marino della farina di Enkir o assaggiare, al loro stand, la meravigliosa pizza di Bonci: deliziose quelle ‘nduja e broccoletti o funghi e salsiccia, ma diciamo che tutte, anche quelle che non ho potuto assaggiare, avevano un’aria più che invitante.
Il tour continua con il delizioso olio di nocciola Piemonte IGP di Mattia Pariani, aroma intenso e gusto delicatissimo ed un gustoso assaggio dell’aperitivo Cocchi per poi passare al Porro di Cervere – niente prova assaggio stavolta ^_^, ma per me che non lo conoscevo, è stata sicuramente una bella scoperta!
Guido Castagna ed i suoi deliziosi gianduiotti, soprattutto il cioccolatino alla cannella e fiore di calendula (notevole, assolutamente notevole), mi ha letteralmente rapito ed affascinato, con il suo modo di parlare e descrivere il suo lavoro, nel mentre ci mostrava una Cabossa, il frutto dell’albero del cacao.
Ed infine, l’attore Andrea Bosca che ci ha parlato dell’attività di famiglia, partendo dalla passione del padre verso questo lavoro, portato avanti anche da lui, tra un lavoro e l’altro.
Interessantissimo vedere i nuovi packaging, soprattutto la crema alle nocciole e cioccolato di Guido Castagna o i suoi cioccolatini, conservati come dei gioielli, come anche i prodotti Bosca… oltre a curare la qualità del prodotto, si pone molta attenzione anche all’estetica ed all’attrattività della confezione che lo contiene.
Ad accompagnarci tra i vari produttori, c’è stata Francesca Martinengo – vi parlerò di lei e del suo bellisimo libro nel prossimo post, ma intanto date un’occhiata qui!
[Articolo ed altre foto di questo tour qui, su Style]
Girando tra i vari stand, è stato piacevolissimo chiacchierare con i vari produttori. Il messaggio che ne è venuto fuori è un voler ritornare alle antiche e care usanze, quando ad esempio il pane si faceva con la pasta di riporto e qualche granello di lievito di birra, attendendo la lievitazione lenta e genuina…“per ogni cosa ci vuole il suo tempo” dice un produttore della Valle d’Aosta ed io sono più che d’accordo!
Interessantissima la parte che riguardava il Mercato Italiano, suddiviso in Regioni, come anche la zona Street Food e Terra Madre, che purtroppo non ho potuto girare bene – troppa confusione!
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La domenica mattina è iniziata con un bellissimo tour negli stabilimenti Lavazza: ambienti caldi e confortevoli per una colazione davvero particolare!
Imparare a fare un buon cappuccino è stata la lezione principale di quelle ore, ma scoprire il centro dedicato al Coffee design e vedere lo studio che c’è dietro ogni novità, come ad esempio il cappuccino al sifone, che non cola, il caffè in provetta o il caviale di caffè (cucina molecolare) da mangiare su pane tostato spalmato di burro, è stato davvero entusiasmante.
Il video girato durante questa visita vi farà capire di cosa parlo ed alla fine, avrete la mia opinione in diretta :-))) giusto per farvi capire che non si è trattato di un semplice tour, ma di una vera e propria scoperta…
L’esperienza più particolare della giornata è stato lo show cooking presso lo stand Garofalo. Vi ricordate quando l’anno scorso, vi parlai di Gente del Fud? Il progetto si sta sviluppando e divenendo sempre più grande e la Garofalo ha dato risalto ai blogger, offrendo loro la bella opportunità di essere presenti in quel contesto, quindi un grande grazie detto con il cuore va a loro ed alla loro professionalità!
Vi lascio alcune foto ed il video dello show cooking insieme ad Ornella di Gialla tra i fornelli 😀
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Ed ecco la ricetta fatta proprio in quest’occasione: si tratta di spaghetti alla chitarra conditi con un pesto di pistacchi di Bronte e rifiniti con la polvere di liquirizia di Calabria, due prodotti di eccellenza delle nostre Regioni.
Ed ecco la ricetta fatta proprio in quest’occasione: si tratta di spaghetti alla chitarra conditi con un pesto di pistacchi di Bronte e rifiniti con la polvere di liquirizia di Calabria, due prodotti di eccellenza delle nostre Regioni.
I prodotti sono utilizzati sostanzialmente in purezza, ma vi assicuro che si esaltano a vicenda dando il meglio di sè!
Spaghetti alla chitarra con Pesto di Pistacchi di Bronte DOP e Polvere di Liquirizia di Calabria DOP
Ingredienti
per 2 persone
per 2 persone
- 120 gr di spaghetti alla chitarra Garofalo
- Polvere di liquirizia di Calabria DOP
Per il pesto
- 100 gr di pistacchi di Bronte DOP
- 40 gr di olio extravergine d’oliva molto leggero
- Sale
Procedimento
Mettere a bollire abbondante acqua salata. Inserire i pistacchi dentro il cestello del robot e frullarli per qualche minuto, giusto il tempo di far venire fuori il loro olio. A questo punto, unire l’olio extravergine d’oliva e continuare a frullare fino ad ottenere una crema. Salare.
Cuocere la pasta nell’acqua salata che ormai avrà raggiunto l’ebollizione, per il tempo indicato sulla confezione. Scolare e rimettere in pentola per la mantecatura finale.
Ammorbidire il pesto di pistacchi con 8 cucchiai di acqua di cottura della pasta, in modo da renderlo più fluido e possa avvolgere bene ogni spaghetto.
Impiattare e cospargere ogni piatto con un pizzico di polvere di liquirizia.
Nota
Se avete a disposizione un robot da cucina potente, come ad esempio il Bimby, abbiate pazienza e lasciate macinare fino ad ottenere una crema, così riuscirete ad evitare l’aggiunta di olio d’oliva 🙂