Rieccoci all’appuntamneto mensile con le Cacioricette, oggi ci troviamo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, a Scanno, e torniamo a far visita a Gregorio Rotolo, ve lo ricordate? Lo avevamo incontrato a marzo con gli involtini al Gregoriano, un meraviglioso formaggio di sua produzione!
Oggi però, il formaggio principe è un altro, il Muffato.
Si tratta di un formaggio erborinato molto particolare, dolce e poco invasivo all’assaggio da crudo, cambia sapore da cotto, divenendo dolcissimo e sprigionando tutte le note caratterisitiche del latte e dei formaggi più delicati.
Mi ha piacevolmente colpito questo suo gusto che va ad attenuarsi e ad ingentilirsi…. la mia interpretazione lo vede nell’impasto di paninetti da aperitivo, semplicissimi, ma che contengono l’essenza di questo formaggio.
Potete leggere altre info su Quale Formaggio!
Paninetti da aperitivo al Muffato
Ingredienti
- 300 gr di farina
- 50 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
- 110 gr di lievito madre in forza
- 20 gr di zucchero
- 3 gr di sale
- 120 gr di Muffato
- 100 ml di acqua*
- 1 uovo
Preparazione
Tagliare il formaggio a dadini.
Setacciare la farina, unire lo zucchero, il burro ed il lievito madre sciolto nell’acqua leggermente intiepidita. Impastare bene ed unire il sale. Lavorare rapidamente, ripiegando l’impasto su se stesso.
Lavorare per 10 minuti, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Schiacciarlo con le mani e distribuirvi sopra il formaggio. Impastare facendolo incorporare bene.
Coprire la ciotola con un piatto in ceramica e riporre in luogo tiepido per 6 ore.
Riprendere l’impasto, sgonfiarlo, formare dei cilindri di 2 cm di lunghezza e 20 gr di peso. Arrotolarli su se stessi formando dei paninetti rotondi.
Posizionarli, ben distanziati gli uni dagli altri, sulla placca rivestita di carta forno.
Far lievitare per 1 ora e ½.
Appena raddoppiano di volume, spennellarli con l’uovo leggermente sbattuto e cuocere in forno preriscaldato a 230° per 12 minuti circa o fino a che non saranno ben dorati in superficie.
Nota
Bisogna fare attenzione a quanta acqua assorbe la farina; in linea di massima, la quantità è quella indicata nella ricetta.