Fu proprio un incontro casuale quello che accadde poco più di un mesetto fa, tra un simpatico signore e la sottoscritta, sotto un cielo torrido al ritorno dal mare.
Sono una tipa curiosa, ormai lo sapete, e proprio quel giorno incappai in alcuni stand (chiusi per altro)…ce n’era solamente uno aperto ed in esso, un signore accaldato stava disponendo i suoi prodotti in bella vista per l’apertura ufficiale di una manifestazione.
Iniziò una bella conversazione ed il sig. Franco mi fece conoscere il motivo della sua presenza lì: un maialino, il Suino Nero di Calabria.
Eccovi qualche informazione:
Il Suino Nero di Calabria è una razza autoctona: si pensa discenda dal ceppo iberico, o più probabilmente dal suino Casertano.
Si tratta di una carne d’eccellenza, ricchissima di grassi monoinsaturi e polinsaturi della serie omega-3 ed omega-6 e questo è dovuto al fatto che i suini neri sono allevati all’aria aperta, liberi praticamente ed alimentati secondo la stagionalità. A differenza delle altre razze, la razza del nero calabrese è costituita da soggetti lenti nella crescita, che proprio per questo motivo, producono una carne di elevata qualità, adatta alla produzione d’insaccati e prosciutti di pregio, alcuni contenenti anche il 60% di materia grassa.
Tutte queste sue qualità gli sono valse la nomina di “L’olio d’oliva a quattro zampe“.
Il nero di Calabria, che fa parte delle 5 più antiche razze di suini italiani, in passato è stato allevato per le sue capacità di forte adattabilità all’aspro ambiente calabro, e per la sua particolare resistenza, in quanto razza autoctona, alle malattie tipiche del suino. Oggi invece non solo non è più diffusamente allevato, ma corre il rischio di estinzione.
-Notizie liberamente tratte da nerodicalabria.com–
Per non parlare poi della prova assaggio: una volta portata a temperatura ambiente, il sig. Franco mi fece assaggiare un pezzetto di soppressata ottenuta con la carne del suddetto suino e posso assicurarvi che è stata la prima volta che un salume mi si è sciolto in bocca come fosse stato burro…eccellente!
Parleremo ancora di questo suino su questo blog, è un prodotto che merita davvero di essere consociuto, quindi la prossima volta, spero di riuscire a farvi raccontare qualcosa da chi a livello tecnico ne sa più di me, magari in una bella intervista! 😀
Adesso passiamo alla cucina: del suino nero di calabria, ho voluto provare innanzitutto la carne, in questo caso ne ho cucinato la pancetta.
E’ una parte abbastanza grassa del maiale, quindi ho preferito lasciarla più al naturale possibile. Come cottura, ha avuto un primo passaggio sul gas e poi la continuazione della cottura è avvenuta in forno, il tutto utilizzando la pentola di ghisa Le Creuset, che mi ha permesso di effettuare questo doppio passaggio senza dover cambiare pentola.
Pancetta Arrotolata di Suino Nero di Calabria Arrosto
per 6-8 persone
- 2 Kg circa di pancetta arrotolata di suino nero di calabria
- 2 spicchi d’aglio + 1 per il fondo
- Salvia, rosmarino, finocchio selvatico (abbondanti)
- bacche di ginepro
- 1 bicchiere di Vino bianco + qualche cucchiaio per la farcitura
- Olio evo
- sale e pepe q.b.
- Spago da cucina per arrosti oppure retina per arrosti
- Casseruola ovale di ghisa smaltata Le Creuset da 29 cm
- Tritate finemente insieme le erbe e l’aglio. Aggiugete qualche cucchiaio di vino bianco e sale e pepe a piacere. tenete da parte. Prendete la pancetta ed apritela. Disponete in modo più o meno uniforme il composto preparato in precedenza e richiudete.
- Legatela con lo spago da cucina oppure infilatela dentro una retina apposita per gli arrosti.
A questo punto passiamo al massaggio della carne.
Salate e pepate il vostro arrosto e massaggiatelo per un paio di minuti.
Lasciate a riposo per una mezz’oretta.
- Versate l’olio evo nella pentola di ghisa fino a ricoprirne il fondo e fate rosolare lentamente uno spicchio d’aglio con qualche rametto di rosmarino, le bacche di ginepro ed un paio di foglie di salvia.
- Ponete la pancetta in pentola e fatela rosolare da tutti i lati fino a che non acquista un bel colore dorato. A questo punto, sfumate con il vino bianco. Irrorate con un bicchiere d’acqua ed incoperchiate.
- Preriscaldate il forno a 150° e passatevi la pentola così com’è (assicuratevi che non abbia manici in legno! In quel caso non potete metterla in forno e dovrete cambiare tegame). Controllate di tanto in tanto l’arrosto e nell’eventualità in cui ce ne fosse bisogno, irrorate con il fondo di cottura.
- Dopo un’oretta circa, sfornate l’arrosto e bucatelo con uno spiedo: se fuoriesce un liquido chiaro, incolore, la nostra pancetta è pronta, altrimenti lasciatela in forno un altro pò, controllando spesso la cottura.
Questa pancetta può essere servita come un classico arrosto: tagliate la fetta all’altezza di 1 cm e servitela con un contorno di patatine al forno o verdurine ed irrorate con il fondo di cottura.
Ma…a me piace mangiarla anche in un altro modo ^_^
E’ estate, quindi starete pensando che un arrosto di pancetta sia troppo pesante da mangiare.
Vi assicuro che non lo è, soprattutto se la tagliate finemente e la utilizzate per farcirci un panino: prendete due fette di pane integrale , riscaldatele leggermente ed inumiditele con un filino d’olio d’oliva.
Farcitele con dell’insalata ben pulita.
Fate intiepidire le fette di pancetta e disponetele sulla lattuga.
Finite con dell’altra insalata e chiudete con l’ultima fetta di pane.
Buon Appetito! 😀