Perdono…Questo articolo doveva essere pubblicato il 1 novembre, ma non ho fatto in tempo e siamo arrivati ad oggi…meglio tardi che mai, vero? 🙂
Prima di parlare della ricetta, vorrei attirare la vostra attenzione su un posto meraviglioso, dove davvero si può ritrovare un pò di pace e tranquillità: il Monastero della Visitazione di S. Maria, situato presso i campi di San Nicola di Ortì, dove vive la comunità delle suore di clausura.
Il Monastero, negli anni precedenti, era situato più al centro della città, ma poi, a causa della progressiva e crescente urbanizzazione, si è deciso per questo trasferimento, richiesto soprattutto dalla necessità di un luogo che favorisse la solitudine ed il silenzio.
La struttura architettonica del Monastero esprime in qualche maniera lo stile proprio della visitazione: umiltà, modestia, semplicità. L’aspetto complessivo è semplice, ma rigoroso. All’interno della clausura, i luoghi più importanti (capitolo, sala delle assemblee, refettorio, coro) si affacciano sul chiostro principale, mentre gli ambienti di lavoro si trovano sui chiostri minori.
La chiesa è semplice ed austera e si trova fra la clausura e la foresteria.
Riguardo la sua architettura, di tratta di un’unica aula le cui pareti perimetrali sono caratterizzate dalla presenza di sei archi in pietra ed ampie finestre. L’organismo architettonico, privo di decorazioni, è armonico con lo spirito di semplicità di tutta la costruzione.
La navata è separata fisicamente dalla parte presbiteriale, da un arco e da un gradino che rialza il luogo ed è caratterizzato dalla presenza di un altare in pietra, il cui fondale è una parete curva absidale decorata con un mosaico, rappresentante il Sacro Cuore di Gesù, realizzato da P. Ivan Marko Rupnik s.j. e dal Centro Aletti, dono di una persona che vuole restare nell’anonimato.
Il soffitto è formato da grandi capriate che ben si armonizzano con le pietre dei muri. Il tetto spiovente è poi rivestito con tegole della stessa qualità di quelle del resto del Monastero.
Il luogo che è stato pensato per venire incontro alla gente è la foresteria, pensata proprio come luogo di tranquillità per l’anima.
Per questo, ha la funzione di accogliere chi vuole ritirarsi per qualche giorno nel clima di silenzio e di preghiera propri di un Monastero della Visitazione (persone singole o piccoli gruppi; disponibilità: 10 camere a due letti; sala incontri; refettorio con cucina)
Gli ospiti dovranno attenersi a delle semplici regole dettate dalla vita del Monastero stesso.
Non si richiede alcun compenso, si accetta solo un libero contributo alle spese.
Questo Monastero si trova su un punto abbastanza alto che sovrasta la città. Immerso nella natura, trasmette veramente delle splendide sensazioni…un ottimo luogo per passare qualche giornata fuori dal tran tran quotidiano e per ritrovare se stessi, senza considerare la delicatezza delle suore, persone semplici ed umili.
Se vi interessa visitarlo o passarci qualche giorno, potete chiedere informazioni qui:
Monastero della Visitazione
Campi di S. Nicola
89126 Ortì di Reggio CalabriaTel: 0965.336049
Proprio per queste care suore, ho provato il Pan co’ santi, un pane morbidissimo, quasi una brioche.
Questo pane fa parte della tradizione senese e si consuma il 1 Novembre, giorno di Tutti i Santi.
L’avevo visto tempo fa sul blog di Paoletta e mi è piaciuto molto per la sua sofficità…a parte il fatto che si mantiene bene anche nei giorni successivi 🙂
Ingredienti:
- 600 gr circa di farina (300 manitoba e 300 00)
- 20 gr di lievito di birra
- 150 gr di noci sgusciate
- 100 gr di uvetta
- 1 cucchiaio di semi di anice (non l’ho messo)
- 5 cucchiai di olio
- 30 gr di strutto (ho messo burro)
- 4/5 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaino di miele
- 1 cucchiaino di sale
- pepe nero macinato al momento a piacere (non l’ho messo)
Procedimento:
Sciogliere il lievito in 100 ml di acqua calda insieme a 1 cucchiaino di zucchero. Quando si forma una schiuma, circa 10 minuti, impastarlo con 100 gr di farina formando un pastello morbido e lasciarlo fermentare circa 40 minuti.
Farla lievitare per un’ora e mezza due ore.
A questo punto sgonfiarla ed unirvi la frutta secca, il pepe e l’anice. Lavorare per amalgamare ogni cosa e formare dei panetti grossi quanto un pompelmo e farli lievitare un’ora.
Quando saranno gonfi e soffici, pennellarli con 1 uovo sbattuto e infornarli a 200°- 220° per 20 minuti o poco più.