Eravamo un gruppo di dieci ragazzi e partimmo alla volta della Tunisia, Gafsa nello specifico, nel Sud del Paese – “La porta del deserto” – inviati dall’Università per svolgere il tirocinio di lingua araba.
Non mi soffermo a raccontarvi le varie peripezie accadute in quel mese, ma parliamo di cibo…già, una vera e propria scoperta!
Prima di partire, le mie conoscenze culinarie, erano sicuramente ridotte…per spiegarmi meglio, conoscevo i piatti classici, quelli che troviamo pubblicizzati un pò dovunque, ma lì mi si aprì un mondo nuovo fatto di couscous (quello vero!) con il pollo o la carne, khubz mattabqa, tajine di pollo o tonno, brick con il tonno, lo shawerma (il magnifico panino che tutti conoscono come kebab – credo che in Turchia lo chiamino così) e tantissime altre specialità favolose, non ultimo il tè alla menta con le mandorline appena colte dall’albero (delizioso!).
Ogni piatto avrà il suo racconto a tempo debito, ma oggi voglio raccontarvi la storia degli yo yo.
Una sera, Mahdi, Emir ed altri ragazzi dell’Università, organizzarono una cena per noi e ci portarono un vassoio gigantesco di couscous con la carne e delle ciambelline di cui non avevamo mai sentito parlare: gli yo yo.
La curiosità era tanta, soprattutto per il profumo che proveniva dal vassoietto che li conteneva…
A fine pasto, finalmente, provammo questi dolcetti…il paradiso!
Erano delle ciambelline morbidissime, profumate ed umide anche all’interno, impregnate di uno sciroppo delizioso…
Mahdi ci disse che le aveva fatte sua madre e che, se avessimo voluto, ci avrebbe insegnato a farle, anche perchè, diceva lui, era una ricetta da guardare più che da scrivere…”ok allora, domani sarebbe possibile?”…
La casa di Mahdi, aveva la classica conformazione di una casa tunisina: entravi dal cancello principale che ti introduceva in un grande cortile su cui sporgevano le varie case della parentela e lì, c’era seduta la nonna del ragazzo e le signore anziane che sbucciavano fave, con intorno i nipotini, tutti di carnagione chiara e con gli occhi azzurri o simil.
Mahdi ci fece entrare in casa sua..non era una casa stile arabeggiante, come quelle che avevo visto fino a quel momento, ma era di stile occidentale, molto curata in tutti i particolari.
Sua madre era una donnina solare e molto simpatica, non portava l’Hijab, il velo arabo (in Tunisia non è più obbligatorio, le ragazze non lo portano più, le donne solitamente sì) e faceva l’infermiera.
Immediatamente ci offrì il suo tè alla menta con pinoli e pistacchi (:-9) e dopo, si mise subito all’opera…farina, zucchero, uova, olio, limone, vaniglia…in men che non si dica e ad occhio, mise insieme un morbido e profumato impasto ed io tra una parola e l’altra, scrivevo veloce veloce per appuntarmi questa preziosa ricetta…
Dopo sparse un pò di olio sul tavolo ed iniziò a formare velocemente ed in modo perfetto, le ciambelline. Nel frattempo aveva messo sul gas la pentola con lo sciroppo e la padella con l’olio.
Iniziò a friggerle, a scolarle ed a passarle nello sciroppo, bucherelladole con i rebbi di una forchetta ed a ripassarle una seconda volta in quel liquido profumato…che spettacolare esecuzione…si vedeva che era un dolce che faceva da tantissimo tempo!
Insomma, in pochissimo tempo gli yo yo furono pronti e noi tutte gongolanti sia per le ciambelline, che avrebbero costituito il dessert della nostra cena, che per la ricettina che, finalmente, era in nostro possesso!
L’avventura finì così, ma fu davvero piacevole conoscere la famiglia di Mahdi e questo sprazzo di Tunisia…:-D
Yo Yo con acqua di rose e pistacchio – يو يو بما ء الورد و فستق
Ingredienti per 9 persone
3 uova (1 uovo ogni 3 persone); 6 cucchiai colmi di zucchero; 6 cucchiai di olio di semi; 3 bustine di vanillina; 1/2 bustina di lievito in polvere; la scorza grattuggiata di un limone; farina q.b.
Per lo sciroppo: 500 g di zucchero; 500 g di acqua; il succo di 1/2 limone; 1 cucchiaio di acqua di rose o di acqua di fiori di arancio
Mettere in una terrina tutti gli ingredienti ed impastare aggiungendo mano a mano farina, finchè l’impasto non si stacchi dalle pareti della ciotola (deve risultare morbido ed elastico). Preparare lo sciroppo, mettendo in una pentola l’acqua e lo zucchero e, prima che bolla, aggiungere il succo del limone. Questo sciroppo si deve ridurre della metà ed alla fine viene aggiunta l’acqua di rose/fiori d’arancio. Intanto, bagnare la spianatoia con dell’olio ed inumidire anche le mani. Formare le ciambelline che poi verranno fritte in olio profondo, fatte sgocciolare e passate nello sciroppo, bucherellandole con una forchetta per far sì che s’impregnino ben bene del liquido: ripassare una seconda volta e completare a piacere con pistacchietti e mandorle traitati (sono ottime anche senza).
Questa ricetta partecipa alla raccolta “I dolci più buoni del Mondo” di Imma
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