State allegri, dunque, ché con questi biscotti non morirete mai o camperete gli anni di Mathusalem. Infatti io, che ne mangio spesso, se qualche indiscreto, vedendomi arzillo più che non comporterebbe la mia grave età mi dimanda quanti anni ho, rispondo che ho gli anni di Mathusalem, figliuolo di Enoch.
Artusi presenta proprio così questa ricetta che, per quanto sia antica (pensate che la prima edizione de La Scienza in cucina risale al 1891), è entrata nella mia top ten (ed in quella di tanti altri italiani e non, immagino :-D).
Inizio così questo nuovo anno, con dei biscotti semplici ed antichi, un pò più “vecchi” di quanto non lo fossero i miei nonni, in sostanza.
Veramente fino a ieri riflettevo sul fatto di volere una ricetta particolare come primo post, ma poi sono arrivata alla conclusione di volere l’Artusi…
Il caro Pellegrino mi ha tenuto parecchia compagnia nei mesi scorsi, persino la mia tesi lo ha riguardato, tanto che, da libro scelto come Gusto di un mese (v. sidebar), è divenuto il gusto dell’anno, in pratica.
La cosa non mi è dispiaciuta affatto, anche perchè è uno dei Grandi a cui faccio di solito riferimento e la sua Scienza in Cucina vive felice nella mia libreria accanto a Mastering the art of French Cooking della Child, la Cucina del medio Oriente e del Nord Africa della Roden, Dolci di Ladurée e tanti altri volumi (ma non troppi) di scrittori che spaziano un pò in tutte le cucine e le lingue del Mondo.
Inoltre c’è da dire anche un’altra cosa, questa ricetta rispecchia bene quella che è la mia quotidianità 🙂
Eh già cari miei, perchè sì, sono sempre quella dello spun sugar, dei macarons e del Joconde imprimé, ma sono anche quella degli spaghetti alla chitarra, della torta di ricotta e mirtilli o di quella al latte caldo.
Quindi quale ricetta migliore di questa per iniziare? Semplice e tranquilla dal risultato molto delicato come sapevano essere solo le ricette delle nonne di un tempo che con poche mosse portavano in tavola un pranzo per dieci.
Sinceramente, non so se mangiandoli quotidianamente riusciremo a vivere tanto quanto Mathusalem, come dice l’Artusi, ma di sicuro qualche buona chance ce la dovremmo avere! 😀
573. BISCOTTI DELLA SALUTE
di Pellegrino Artusi
Farina, grammi 350.
Zucchero rosso, grammi 100.
Burro, grammi 50.
Cremor di tartaro, grammi 10.
Bicarbonato di soda, grammi 5.
Uova, n. 2.
Odore di zucchero vanigliato.
Latte, quanto basta.
Zucchero rosso, grammi 100.
Burro, grammi 50.
Cremor di tartaro, grammi 10.
Bicarbonato di soda, grammi 5.
Uova, n. 2.
Odore di zucchero vanigliato.
Latte, quanto basta.
Mescolate lo zucchero alla farina, fate a questa una buca per porvi il resto e intridetela con l’aggiunta di un poco di latte per ottenere una pasta alquanto morbida, a cui darete la forma cilindrica un po’ stiacciata e lunga mezzo metro.
Per cuocerla al forno o al forno da campagna ungete una teglia col burro, e questo bastone perché possa entrarvi, dividetelo in due pezzi, tenendoli discosti poiché gonfiano molto.
Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti, di cui ne otterrete una trentina, e tostateli.
Per cuocerla al forno o al forno da campagna ungete una teglia col burro, e questo bastone perché possa entrarvi, dividetelo in due pezzi, tenendoli discosti poiché gonfiano molto.
Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti, di cui ne otterrete una trentina, e tostateli.